Qualche tempo fa in questi lidi si parlava del primo numero dedicato al rebooth di Dylan Dog, la gigantesca icona del fumetto italiano. Alla fine di questa avventura, sorge spontanea una domanda:
Giunto alla conclusione col numero 406 questa nuova versione di Dylan non ha mancato di suscitare dissapori fra i lettori di vecchia data.
Come sarà andata -quindi- la rinascita dell'indagatore dell'incubo?
Recchioni Imputato fra omaggi e "plagi"
I pregi di questa produzione
"Anna per sempre" è il numero che più ti ha colpito.Ben strutturato e ben narrato, tramite questa storia hai cominciato ad apprezzare, a comprendere meglio quel nuovo protagonista che agli inizi avresti voluto prendere a bastonate.
Cinico lascivo e petulante.
Giocando la carta della dipendenza, il giovane sceneggiatore tratteggia maggiormente Dylan usando le sue debolezze e le sue paure... e le sue dipendenze.
"L'uccisore" è anch'esso un omaggio alle prime storie dell'indagatore dell'incubo, ed anche questo numero non ha mancato di colpirti, spiazzando sin dalle prime pagine il lettore di vecchia data. Qui ci si è giocati una buona carta, quella delle dimensioni alternative già accennata nella
"Storia di Nessuno" un piccolo capolavoro del team vincente
Sclavi-Stano (che se non avete letto, dovete leggere).
Uno Xabaras alternativo spiega ad un Dylan alternativo la teoria degli universi alternativi. Tutto questo sulle pagine di Dylan Dog 43 (1990) |
L'annoso confronto fra Recchioni e Sclavi
Impossibile quindi non citare l'uomo che ha dato la vita all'eroe più romantico del fumetto italiano. Il fan medio ha notato per forza di cose il confronto fra lo stile più grottesco ed intimista della prima decade di Dylan Dog e lo stile di questo ragazzo così giovane, forse meno intimista e romantico, forse più spaccone.La verità è che un vero confronto fra questi due autori non andrebbe fatto.
In Primis perchè i loro metodi di scrittura sono molto diversi; ad esempio le citazioni vengono usate dal giovane Recchioni ad una maniera quasi rindondante, come a far vedere al mondo che lui di cultura pop ne mastica (e ne mastica molta, non v'è dubbio).
Mentre Tiziano Sclavi le citazioni non le infilava random per far vedere che aveva visto un certo film.
Le citazioni andavano a dar corpo alla storia stessa, si inserivano nella narrazione.
In Secundis sei convinto che quando un autore scrive un personaggio, ci infonde un pò della sua personalità.
E così Dylan Dog non è esattamente una creatura di Tiziano Sclavi... ma lo stesso Sclavi. Questo signore romantico, con una visione molto grigia della vita, che preferisce gli incubi alla realtà, che ha scritto moltissimo per il Corriere dei piccoli e messo giù una dozzina di novelle, e per un periodo della sua vita è stato appassionato anche di film Slasher.
Recchioni invece scrive il suo Dylan come parte di se stesso, è quindi molto acculturato in materie pop e forse molto più sfacciato nei rapporti umani, ma in fondo con un gran cuore.
Due esempi e due metodi di lavoro che non metti a confronto pur evidenziandone le differenze... del resto chi critica il lavoro di questo curatore editoriale, dimentica che la prima run di Tiziano Sclavi si concluse già nel 1995 sul numero 100 della serie regolare e che altri capaci sceneggiatori si erano prodigati per mandare avanti le avventure del nostro eroe. Fra tutte, colei che tramite le sue sceneggiature te l'ha fatto scoprire, Paola Barbato, che in alcune storie alla fine degli anni '90 non aveva voluto scomodare il soprannaturale tirato in ballo dal maestro, piuttosto aveva fatto leva su gialli pregni di cronaca nera.
Ma sul famigerato "Effetto Sclavi" ci prodigheremo di parlare un altra volta
In conclusione
Finita la run con il numero 406 "L'ultima risata" il futuro si fa incerto.
Non perchè la run di Recchioni non ti sia piaciuta, anzi!
Ci sono stati fatti balenare degli indizi su come sarebbe andata a finire per mesi e mesi, ma poi con un colpo di scena la vicenda si è conclusa in un modo che nessuno (o quasi) poteva aspettarsi.
Cosa ci riserverà il domani?
Quali sono stati i difetti di questa miniserie?
Secondo il tuo modesto parere un difetto è stato il voler sfruttare a tutti i costi alcuni personaggi classici che sono stati buttati lì a caso.
Xabaras ne è l'esempio lampante, il più grande nemico di Dylan Dog ridotto sullo sfondo.
Ma anche un'altra presenza che non nominerai per non far spoiler *shhh! Tanto non era davvero NESSUNO*
Ma poi il buon Roberto mette mano a personaggi da lui creati e fa risaltare subito un Dylan inedito, "Anna per sempre" con la sua sequenza muta disegnata da Gerasi e Pontrelli non manca di suscitare più di un emozione.
Aspettiamo e vediamo cosa ci porterà questo nuovo corso dell'Old Boy, sperando che continui a migliorare
-Nero-
A me questo ciclo è piaciuto: intelligente con tutte le sue citazioni (a volte anche spiazzanti, vedi personaggi positivi diventati negativi...) e divertente. Però, come ho già scritto, non penso di proseguire oltre con questo "nuovo-vecchio" DYD
RispondiEliminaIdem io. La penso esattamente come te. Se questa dovesse essere la formula, non andrebbe avanti per molto tempo... Questa miniserie di 6 numeri è più che sufficiente. Dissento solo sulle citazioni: sono troppe e non sono funzionali alla storia. Il 404 rimane il numero mio parere migliore proprio perché non si affida a queste cose e la storia funziona da sé.
EliminaMi sa che mi son perso una bella cosa.
RispondiEliminaDi certo, anche se con qualche difetto, una run simile può scriverla solo chi ha davvero amato e chi conosce davvero Dyd.
Peccato comunque che ormai la testata sia andata, non è più il Dylan episodico di una volta.
Il futuro? Boh, vedremo...
Moz-
Ovvero meno del 50% di quelli che dicono di leggerlo da sempre 😆
EliminaNon l'ho letto però il più delle volte le citazioni sono fini a sé stesse.
RispondiEliminaDi Recchioni si. Ci si vanta proprio di conoscerlo, ma ricordiamoci che proprio in "Storia di Nessuno" Sclavi citava... Lo stesso Sclavi!
EliminaNo in generale, 9 volte su 10 le citazioni vengono inserite perché all'autore di turno va di omaggiare qualcosa che gli piace. Ho appena letto Cagliostro di Sclavi e poteva benissimo evitare di mettere Leatherface, il Bates Motel, il giustiziere della notte e compagnia bella, ci metteva altre cose e la storia non cambiava di una virgola. Ma a Dylan piacciono le citazioni, per parola dello stesso Sclavi. Lo fa Recchioni è ego mentre se lo fa Scalvi o chiccessia è arte? Ma dai...
EliminaAi tempi Sclavi la citazione la usava proprio in funzione della storia. Proprio per questo paragonarlo a Recchioni non ha molto senso, in base proprio a ciò che hai detto
EliminaMa in funzione di cosa? Nell'esempio che ti ho fatto poteva mettere altre cose e non cambiava nulla, ergo erano fini a se stesse e pure io potrei dire che Sclavi le avesse inserite puramente per fare il figo. Idem per il Freddy Krueger presente in caccia alle streghe utilitá narrativa? Zero
EliminaIn "Partita con la Morte" Sclavi prende il soggetto del Settimo Sigillo di Bergman e ci costruisce sopra una bella storia. In quel caso la narrativa era tutto
EliminaMia personale considerazione!
RispondiEliminaL’inizio è stato tosto (401,402) vedere mutare certe piccole certezze - ok stiamo parlando di un fumetto, ma per la maggior parte dei lettori è molto più di un hobby da circa 30 anni - ti lascia sempre un pó smarrito.
Pian piano la situazione è migliorata (403,404): albi pregevoli, c’è poco da dire.
L’epilogo (405,406) fa storia a sè: intrigante la storia e, devo essere sincero, non mi aspettavo un finale così (anche se da molti considerato come scontato)!
Ad oggi permane un grande quesito: ed ora ?!
1) È stata una parentesi narrativa ?! Welcome back old-boy ?! Se sì, la struttura dei personaggi resterà quella di questo ciclo o tornerá al pre-meteora ?! Ma non avrebbe senso visto l’uscita del nuovo old boy
2) Largo ad altri cicli di sperimentazione?! Anche qui: se sì, la struttura dei personaggi resterà quella di questo ciclo, tornerá al pre-meteora o addirittura cambierà ad ogni nuovo ciclo ?!
Una cosa è certa imho: oggi ho compreso che il progetto di Recchioni è stato lungimirante ed impeccabile. Se ci riflettete: mi ha riportato ad avere curiositá per dyd con modifiche della struttura ormai da svecchiare, mi ha portato ad appassionarmi al ciclo della meteora, si è fatto un pó “odiare” per il ciclo 666, ma il risultato qual’è ?!
Che ad oggi di dyd si è tornato a parlare, che si creano discussioni al riguardo, che è uscito un nuovo formato capace di soddisfare gli aficionados, che ad oggi dyd VENDE (spero).
Se non ci fosse stato questo cambio di rotta, probabilmente dyd si sarebbe arenato al 400 - o chissà prima - chiudendo baracca e burattini e sarebbe morta una parte di me (noi).
Il mondo cambia, le edicole chiudono, ma per fortuna DYLAN è sempre lì, nello spazio ad angolo dell’edicola dove l’ho sempre trovato!!
Bellissimo commento. Ti ringrazio per l'analisi
EliminaNon posso parlare granché di Dylan, men che meno di questa fase, di cui ho letto solo il 401 - un 401 di cui ho apprezzato solo i disegni e il look di Dylan barbuto, che secondo me gli dona, ma trovando il resto non di mio gusto, anzi...
RispondiEliminaDi certo, mi colpisce che ogni respiro di Recchioni scateni reazioni così esagerate nel resto del mondo: le mie passioni sono importanti pure per me, ma oltre un certo livello, trovo che ci sia qualcosa di sbagliato.
Spesso non è più discussione, piuttosto è una rissa XD
Ma infatti credo che lui stesso conosca lo scalpore che suscita, e lo sfrutti per vendersi e vendere :)
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