sabato 15 febbraio 2020

Dylan Dog 401 - Cosa ne pensi?

Non è tua abitudine parlare del fumetto italiano.
I tuoi genitori, quelli si che ci sono cresciuti, e tuo padre andava fiero della sua collezione di Tex, raccolta dal primo volume che la compone sin dagli anni '60


Ma con l'indagatore dell'incubo l'approccio era diverso, le storie più interessanti e avvincenti. Tu hai scoperto Dylan Dog quasi per caso sul finire degli anni '90 e non ti metti a fare l'espertone della Domenica, non lo segui dal numero 176 "il Progetto" una bella storia con disegni brutti. Hai una parziale visione della mitologia del personaggio.
Il recente rilancio della testata voluto dall'editor Roberto Recchioni è stato molto discusso
Ma c'è qualcosa che ti ha colpito di questa nuova "Alba Nera".


La meta-narrativa dell'albo
Recchioni parla al lettore infrangendo la quarta parete ed usa Dylan per parlare col lettore e spiegargli il suo punto di vista sulla versione di QUESTO personaggio.


Si perchè questo non è il Dylan che conosciamo noi, bensì Dylan Dog 666 protagonista di una serie in sei parti che rebootherà l'universo dell'indagatore dell'incubo.
E le parole che Recchioni gli mette in bocca sono, per un fan medio, abbastanza provocatorie ma anche chiarificatrici:
"In questo periodo nessuno si inventa più niente".


Dylan Dog 666 - l'Indagatore dei Nerd
Chiarito che non stiamo parlando della stessa persona che abbiamo conosciuto durante questi trent'anni di pubblicazione, l'autore lo infarcisce quasi volutamente di espressioni provenienti dalla cultura pop. 


Questo Dylan cita film e gioca ai videogiochi, ed è chiaro che non si rivolge al lettore di vecchio stampo, ma a quello che parla la sua stessa lingua: se da appassionato quale sei hai apprezzato i continui rimandi al Signore degli Anelli e ai film di Romero, alla fine le hai trovate rindondanti, a volte anche fuori luogo. 

Non hai potuto fare a meno di notare che questo restyling del personaggio passa attraverso pesanti modifiche al suo carattere, che lo rendono arrogante e lascivo.... ma si tratta, come detto sopra, di un Dylan alternativo, che cerca di entrare (di nuovo) nell'immaginario popolare tramite un linguaggio... popolare, 
che oggi è costituito da persone che legge libri, fumetti, gioca ai videogiochi etc... può funzionare, ma potrebbe rivelarsi un arma a doppio taglio, un clichè già visto mille volte. 
Ma staremo a vedere.

Continuità ed omaggi
Già a partire dal titolo si nota quanto Recchioni porti rispetto alla creatura di Tiziano Sclavi "L'alba Nera" strizza l'occhio al leggendario numero uno della collana titolato appunto
"L'alba dei morti Viventi".

E qui ritroviamo gli zombie assieme ad alcuni personaggi che hanno popolato le avventure dell'indagatore negli ultimi anni.
Troviamo una vecchia nemesi di Dylan, il Demone Xabaras.

Da un Alba ad un altra.
Rischiarerà il nuovo Dylan?

Nella prefazione Recchioni scrive di come negli anni il mondo reale attorno all'amato eroe dei fumetti sia cambiato, e come anche lui avrebbe dovuto prima o poi aggiornarsi. 
Il pubblico si è diviso davanti a queste affermazioni e fra chi dice prepotentemente NO e chi invece è interessato a vedere dove andrà a parare, tu -come al solito- stai nel mezzo, perchè se è vero che dopo un pò avresti voluto prendere a sberle il protagonista -sfacciato e petulante quanto e più di Groucho- ammetti che non ti spiace l'approccio utilizzato, e sei curioso di come andrà ad evolversi il personaggio.

Disegni
Ai disegni c'è Corrado Roi un uomo dalle arti figurative talmente aggraziate ed eleganti, che riuscirebbe a far risaltare le bellezze di un pezzo di sterco o di una carogna in putrefazione, se solo lo volesse.
...
No, scherzi a parte, Roi lo avevi piacevolmente conosciuto in "Profondo Nero" scritto da Dario Argento, volume che ti sei comprato pure in ristampa formato gigante (per dire).

Profondo Nero rappresenta la seconda storia più bella che hai mai letto su
Dylan Dog

Le figure longilinee, il tratto a pennino unito ad un sapiente uso della china diluita che dà espressività ai protagonisti. 
Alla stessa maniera dello sceneggiatore di questa storia, Roi reinventa Dylan disegnandogli una folta barba e cambiandogli un pò il vestiario, alzandogli un pò il colletto, ed alternando la classica camicia rossa con giacca nera ad un classico impermeabile.

Seplicemente mirabile

Verdetto
Un numero da comprare. Se non per la storia in se, anche solo per il contributo artistico di Corrado Roi. E' troppo presto per dare un verdetto su quest'opera, che come detto è una miniserie in sei parti, ma personalmente hai deciso di dare un occasione a Recchioni, sperando che ti faccia vivere una crescita di un personaggio ancora alle prime armi.

-Nero-

1 commento:

  1. Da comprare per Roi, questo sì. Ma l'ho lasciato sullo scaffale. Per me Dyd, così, non ha senso di esistere: un fumetto popolare italiano non puoi (né devi) stravolgerlo. Era meglio farne una serie parallela.

    Moz-

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