La battaglia infinita a cui alludevi nel tuo articolo sul Joker di Phoenix ben si adatta ad introdurre il tema di questo post.
Come fai a spiegare al fan più accanito che un ADATTAMENTO non è MAI la rappresentazione esatta del fumetto da cui è tratto?
Non puoi.
Ma può lo stesso funzionare?
Si, se fatto ad una certa maniera.
Cercherai di essere diretto citando uno dei migliori Cinecomics della storia, quel film che ha generato altri undici film in coda di cui l'ultimo, criticatissimo, è uscito poco tempo fa.
Stiamo parlando di X-Men di Bryan Singer
Contesto storico e curiosità
Era il 1998 e gli adattamenti di Blade con Wesley Snipes spianavano la strada ad altri prodotti Marvel al cinema.
Il giovane regista Bryan Singer era allora sulla cresta dell'onda per via de I Soliti Sospetti, e il produttore Avi Arad decise di scegliere lui per portare sullo schermo i personaggi più complessi e tormentati del Marvel Universe.
Una scelta azzardata per l'epoca |
Accanto a Singer compaiono diversi nomi in merito alla sceneggiatura, fra questi i più eclatanti sono quelli di Joss Whedon -regista di Avengers- e David Hayter.
Esatto, David Hayter. Il Solid Snake di Metal Gear |
anche se gli venne preferito Dougray Scott.
Scott però rifiutò perchè doveva girare Mission Impossible 2
Solo allora venne chiamato Hugh Jackman.
E non si era ancora fisicato come oggi... |
Per la parte del Professor Xavier e di Magneto vennero scelti due mostri sacri del teatro inglese Patrick Stewart e Ian McKellen.
Entrambi con una lunghissima carriera cinematografica alle spalle ma con nessun vero grande successo all'attivo.
Con una delle sua sgambate commerciali, il buon Stan Lee dichiarò in seguito di aver sempre pensato a Patrick Stewart per il ruolo del Professor X.
Sarà vero? |
Costumi
Partiamo dalle cose primarie: la riconoscibilità dei personaggi.
Come dice Ciclope a Wolverine in questo scambio di battute, non c'è bisogno di tutine colorate per rappresentare un supereroe sul grande schermo.
Non sorprende quindi vedere un Magneto vestito di una camicia di velluto rossa, Jean sfoggiare un completo rosso fuoco e Rogue vestita con un costume molto simile a quello che indossava nel suo periodo di militanza nei mutanti malvagi.
Tre semplici esempi che dovrebbero spiegare -in soldoni- perchè questo adattamento è così ben riuscito.
Partendo dalla riconoscibilità dei personaggi.
E poi ci sarebbe quel discorso delle scene tagliate in cui compare un cammeo di una sgamatissima Jubilee, visibile sin dalla prima occhiata |
Interessante, anche se superfluo, parlare delle tutine nere in pelle.
Divise molto simili che non mancano di distinguere ogni X-Men per il modo in cui vengono indossate.
Attori e Personaggi
Come si raccontano per bene i personaggi degli X-Men?
Attraverso gli attori, ovviamente.
Basti pensare al discorso alla camera del senatore Kelly -interpretato da un bravissimo Bruce Davidson- un personaggio superficialmente minore nella vicenda, ma che fomenta l'odio verso i mutanti e ci introduce ad un mondo dove gli uomini hanno paura del diverso.
Ed è il più attinente possibile a quanto si era visto in Giorni di un Futuro Passato di Claremont e Byrne.
Ci fu molto rispetto del materiale originale in questo adattamento, compresa la famosa scontrosità ed antipatia congenita di Wolverine al lavoro di squadra, anche qui reso alla perfezione. Solo alla fine del film il canadese artigliato riesce a collaborare.
Hai sempre trovato un solo grande difetto in questo film; Ciclope esiste solo per rompere le palle.
Non è trattato con profondità quanto gliela si deve, si limita ad essere lo stereotipo del capo bacchettone, ma non ti sorprende.
Il personaggio è passato per le mani di diversi autori nel corso dei decenni,e nessuna delle scelte che lo hanno caratterizzato è mai stata condivisa appieno dai fan degli X-Men.
Questo ti da l'idea che il buon James Mardsen non abbia mai potuto interpretare il suo personaggio in totale libertà.
Ma l'attenzione è tutta per loro, per Rogue e Wolverine, coi loro occhi vediamo lo svolgersi degli eventi principali, con loro empatizziamo ci muoviamo e per loro tifiamo.
Sono i protagonisti, e per quanto ti abbiano fatto ribrezzo i suoi dentini divisi e il suo faccino tondo, Anna Paquin è sfruttata benissimo nel ruolo di Rogue.
Saggia decisione poi scegliere i due come coppia per lo svolgimento del film, entrambi reietti ed entrambi disprezzati e temuti dal resto dell'umanità, reietti in fuga che non potevano non ritrovarsi. Anche nel fumetto avevano formato un tag team in quel bel ciclo di storie illustrate da Paul Smith, dove addirittura Rogue lo bacia.
Ma questa è un altra storia.
Infine il rapporto simbiotico fra Charles e Magneto.
I due attori che li interpretano non hanno bisogno di elogi,
sono due soli attorno a cui ruotano tutti i pianeti del cast.
Non puoi far a meno di ammirare quanto profonda sia la caratterizzazione di un Magneto che ha fatto dell'odio per l'umanità lo scopo della sua vita, ammirevole ma anche vigliacco nella sua prepotenza. Carattere che inevitabilmente si va a scontrare con quello di Xavier, che della sua vita ha fatto un simulacro alla coesistenza pacifica dei popoli.
Ognuno vive nel confronto con l'altro, e divengono il fulcro da cui scaturisce la narrazione e la battaglia ideologica.
In conclusione
Perchè X-Men è uno dei migliori film tratti dai fumetti?
Per la rispettosità del materiale di partenza -decenni di storie scritte da maestri intrattenitori e saggisti- ma anche perchè non vive nel fan service.
Dietro questo film vi è un lavoro certosino nella stesura della storia, ed un adattamento non potrà mai essere identico al materiale originale. X-Men era il perfetto culmine di un progetto cominciato con una serie animata di grande successo e proseguito con una serie di film che erano scemati in qualità, man mano negli anni, che ha come vetta più alta il blasonato X-Men 2, ma che funzionava già benissimo nel primo episodio della serie.
Alla prossima!
-Nero-
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