giovedì 23 febbraio 2023

Intervista ad Anna Trimeloni (cosplayer)

Buongiorno ragassuoli. 
Chiedi venia per aver scritto poco in questo periodo, ma sei pieno di lavoro fin sopra i capelli e non hai avuto modo di rimetterti dietro la tastiera a vergare qualche bell'articolo di cultura pop.

Oggi abbiamo l'onore (e il piacere) di ospitare una cosplayer molto brava, si chiama Anna Trimeloni.
L'hai conosciuta durante il Grazzano Viscomis questa estate, e ti ha subito colpito il lavoro certosino che ha adoperato su alcuni dei suoi abiti.

Pronti?
Partiamo!


1. Eccoci qui. Come e quando ti sei affacciata all'ambiente del Cosplay? 
Quali sono le tue passioni? 

Ho iniziato a fare cosplay nel 2014, alla "Sagra dei fumetti" di Think Comics a Verona
Ricordo che un amico aveva lo stand alla fiera e mi aveva chiesto di aiutarlo a preparare
il tutto.
Pensando di fare qualcosa di simpatico, proposi di travestirmi da un personaggio dei fumetti classici, e lui mi chiese se avessi iniziato a far Cosplay. Lo guardai stralunata,
perchè proprio non conoscevo quel vocabolo. Mi spiegò cosa fosse, come si facesse e mi raccontò che era una cosa abbastanza frequente nelle fiere del fumetto; così creai in poco tempo
il costume basico di Castalia da "i Cavalieri dello Zodiaco" (solo quest'anno sono riuscita a crearci anche l'armatura) e mi buttai in questo mondo.
Ammetto di essere sempre stata una appassionata di anime, manga, fumetti, videogiochi, ecc, ma quella fu la mia primissima fiera. Mi divertii un sacco.
Per quanto riguarda le mie passioni, ne ho avute di svariate nella mia vita, ma quelle che ancora mi fanno fremere parlandone, sono: la pallavolo, la musica e la cultura Tolkieniana.


2. Come realizzi i tuoi cosplay? Completamente sola o a volte chiedi una mano?

In realtà dipende moltissimo dal personaggio che voglio portare. Se sono costumi di opere che non conosco bene ed è solo per fare "gruppo", tendo a cercare cose già fatte per scaricare
il grosso del lavoro (mettendoci comunque mano in un secondo momento). Se invece si parla di personaggi che in qualche modo mi hanno segnato, beh, è tutto un altro dicoscorso.
Li costruisco da zero e divento maniacale. Per la parte sartoriale ho sempre lavorato assieme a mia madre (o qualche amica sarta), mentre per i disegni, i bozzetti o i gadget, ho spesso
fatto da sola. Solo negli ultimi anni ho iniziato ad affidarmi a qualche commissione esterna.
Insomma, non sono una totale puritana del cosplay. Non ci trovo nulla di male a farsi dare una mano da terze persone, l'importante è che si voglia ottenere un risultato fedele al
personaggio, si sia parte attiva nella costruzione del tutto e che si riconoscano i meriti propri e altrui.

3. Non ho potuto far a meno di notare che i personaggi che hai portato sono inusuali e non mainstream.
In particolare mi hanno colpito Marin/Castalia de I Cavalieri dello Zodiaco, Lady Kayura dei 5 Samurai e Lynn adulta di Ken il Guerriero.
Perchè proprio queste figure femminili? Cosa rappresentano per te? Rappresentano una parte del tuo carattere?


Premetto che i cartoni con cui sono cresciuta vanno dagli anni 70' ai primi 2000. 
In quel trentennio i personaggi e le storie raccontate non erano propriamente
fiabe della Disney. Erano crude, passionali, tristi e fin troppo fedeli all'amarezza della vita vera. 
Quindi sì, al giorno d'oggi non si possono considerare Mainstream.
Voglio confessare una mio piccolo segreto; io non amo i personaggi succinti, ancor meno i protagonisti principali. Non li ho mai sopportati. Li ho sempre visti come una sorta di raccomandati,
quelli che vanno avanti perchè sì.
Questo non vuol dire che non ci siano eccezioni. Lady Oscar, ad esempio, l'ho adorata e guai a chi me la tocca, e mi piacerebbe tantissimo portare Kitana da Mortal Kombat 
(che non è proprio sinonimo di accollato).


Per Lynn, Kayura e Castalia/EagleMarin, sì, posso tranquillamente dire che sono tre personaggi che fanno parte di me, come quasi tutti i personaggi femminili che porto. Hanno quasi sempre
un filo conduttore che le unisce. Sono solitamente figure marginali, con un passato non propriamente roseo, che lottano con unghie e denti per trovare il proprio spazio nel mondo, magari
passando per le cattive di turno. Sono donne forti ma profondamente fragili. Sono quelle che vengono lasciate indietro mentre la vita del protagonista va avanti, ma che ricompaiono come
faro nel buio quando serve. Insomma, a modo loro, mi sono rimaste nel cuore perchè sono quelle che mi hanno insegnato di più a non lasciarmi sopraffare. Erano in perenne contrapposizione
con le figure principali, che spesso si mostravano precipitose, avventate e impulsive. 
Loro invece erano ponderate, eleganti, con cuore e cervello.
Insomma, per me i personaggi secondari, spesso hanno più spessore dei principali.

4. Cosa ne pensi del mondo cosplay oggigiorno? Lo trovi cambiato da quando hai iniziato?
Cosa ne pensi dell'ambiente dei social invece, che ha permesso a questo mondo di venire "a galla" come mai prima d'ora?


E' una domanda dolce-amara. Personalmente spero che chi partecipa alle fiere "travestendosi" lo faccia con cognizione di causa. Con passione e spirito sincero.
Spero che il cosplay odierno sia ancora sfoggiato da chi ci crede e non da chi lo fa solo ed esclusivamente per moda, per visual o like.
Purtroppo la combo cosplay più social è un'arma a doppio taglio. Come ogni altra cosa d'altronde. Sono molto contenta per chi usa i social per far conoscere la propria passione
e la propria arte, ottenendo grande successo; un po' meno per chi viene scavalcato o adombrato da chi nel cosplay non crede, ma ci mercifica sopra mostrando, magari, più pelle
che costume, alle volte stravolgendo totalmente il personaggio e sessualizzandolo all'estremo.
Ma tant'è, ai posteri l'ardua sentenza.
Da canto mio, voglio credere che le fiere del fumetto siano ancora quella nicchia sicura che noi, nati e cresciuti Nerd, ci siamo costruiti.

5. Descrivici i tuoi futuri progetti. Hai qualche lavoro che tieni serbato per prossime fiere o set a tema?

Ora come ora ho dovuto tirare un freno ai miei progetti. Il tempo che ho a disposizione per lavorare ai cosplay è altalenante e quando scelgo un personaggio, tende ad essere
più complicato del precedente. Ergo i tempi si allungano sempre di più tra un costume e l'altro.
C'è da dire che in quasi 10 anni di onorato servizio ho praticamente portato tutti i personaggi che mi hanno segnato nella crescita, ma ce n'è uno che sarebbe IL COSPLAY definitivo
per il mio cuore: Dama Galadriel de "Il Signore degli Anelli".
Lei è il mio sogno, ma chissà se riuscirò mai a realizzarlo, perchè mi piacerebbe utilizzare i gadget originali Weta Workshop, che non sono così facili da reperire.
Per adesso possiedo la Fiala di Elendil e Nenya, l'anello dell'acqua...
Per i set... bella domanda. Ho un paio di costumi ben realizzati nell'armadio da anni, che non hanno mai visto la luce del sole (Black Lady da Sailor Moon e Capitan Amelia de Il pianeta
del tesoro)
... magari mi orienterò su quelli in un futuro prossimo.

Fatto.
se vi fossero piaciuti i lavori di Anna qui sotto troverete i link ai suoi social.

Alla prossima (si spera molto presto).
See you soon!



-Nero-

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