martedì 13 novembre 2018

Addio a Stan Lee. Ma anche a Steve Ditko e a Jack Kirby

Sembrerebbe superfluo dare la propria opinione su un evento di così larga scala. In tutto il Web la notizia impazza e rimbalza
"R.I.P. the Excelsior" "Addio Sorridente" e con foto con l'uomo ragno che piange.


Un lutto che tutti noi appassionati di fumetti abbiamo accusato, ma che vale la pena di considerare in tutti i suoi aspetti, compresi quelli negativi.



Sarebbe superfluo -e forse fuori luogo- dire che a te quell'uomo con i baffoni bianchi e gli occhiali grandi non era mai piaciuto granchè.
Non ti era mai piaciuto avesse preso i meriti per le idee altrui.



Aveva spinto Jack Kirby ad andarsene dalla Marvel, anche se per poco, negli anni 70
Si era preso tutti i meriti dell'Uomo Ragno, mentre le sue liti furibonde con Steve Ditko avevano spezzato un sodalizio artistico cui il personaggio aveva tratto solo benefici.
Aveva posato una mano sulla spalla di Miller, mentre se ne andava giurando solennemente che dopo la morte di Elektra nessuno mai l'avrebbe riportata in vita.


(Si, credici Frank...)

Questo era Stan Lee.
Ma Stan Lee era anche un uomo d'affari, un businessman, un prolifico sceneggiatore, una allegra mascotte che dir si voglia.
95 anni di età, di cui quaranta ha le ha spesi a fare della Marvel un colosso, fino a cederla alla Disney, ma mai abbandonandola.

Nato Stanley Larry Lieber, fece certamente un gran lavoro per costruirsi a livello imprenditoriale.
La sua storia la conosciamo tutti; viene assunto dalla Timely Comics negli anni '40 co-creando i personaggi dell'antico Padre Tempo e di Jack Frost.

Alla fine della seconda guerra mondiale il mondo del fumetto comincia a trovarsi in crisi dopo le accuse degli psicologi verso i fumetti -che vengono demonizzati quasi fossero causa di ogni male- Addirittura di virare i ragazzi verso l'omosessualità e di provocare l'asma.
La Golden Age del fumetto americano stava morendo, annaspando in mezzo alle acque del Comics Code che gli stessi editori avevano creato per difendere le proprie testate dalle accuse degli Psichiatri

I più grandi danni ai personaggi -in mezzo al bigottismo degli anni 50- il Comics Code li fece a Batman che si ritrovò in situazioni ridicole e terribili.
Non più il torvo vendicatore della notte, ma un personaggio spogliato del suo fascino gotico

Ma Stan Lee verso gli inizi degli anni 60 da vita, assieme ai più grandi disegnatori del secolo scorso, alla Silver Age del fumetto.
I personaggi che contribuisce a scrivere segneranno il mondo dei Comics Americani come mai prima di allora.
Eventi drammatici e grandi metafore quali:

1. La Morte di Gwen Stacy
2. La Tossicodipendenza di Harry Osborn
3. L'invenzione degli X-Men, la metafora del razzismo fra le specie umane

Conia il termine del "Supereroe con superproblemi" un tipo di formula in cui l'eroe avrebbe vissuto la sua situazione come un fastidio, un ostacolo, una malattia. Insomma, un Handicap

E' così che Timely Comics diventa ufficialmente Marvel Comics, e comincia la leggenda di Stan Lee.

I vari cammei
Stan Lee negli ultimi episodi della 5° Stagione di Spiderman The Animated Series

Era sempre in mezzo Stan Lee, ed era in mezzo a TUTTO.
Videogiochi, cosplay, serie TV, Convention e Film.

Stan Lee nei Simpson


Abbiamo perso il conto dei suoi cammei nei film Marvel in oltre venti anni di universi cinematografici, e ancor prima le incursioni cartacee e animate nei brand dei suoi eroi non erano di meno.

Il "Sorridente" in compagnia dei suoi eroi
Tutto questo lo ha spinto verso lo status di icona pop intramontabile.
Tutti i ragazzi nati da metà anni 70 alla fine degli anni '80 sanno chi è Stan Lee.
E il suo nome continuerà a rimanere scolpito nella memoria delle future generazioni

Meriti
Ma "Pane al pane, Vino al vino" va detto che molte delle sue idee non furono proprio... sue.

Hai sentito indiscrezioni, voci di corridoio attraverso gli anni, Una di queste raccontava come Norman Osborn non doveva essere il ricco padre di famiglia trasformato in pazzo megalomane da un incidente di laboratorio; piuttosto una mummia di 4.000 anni risvegliata per sbaglio da Spidey.
Intervenne Ditko a metter a posto la cosa.

Ma ve lo immaginate?
"Stan, com'è che dovevo essere? Una puzzolente mummia di ottomila anni?"


C'è poi quella divertente questione su che titolo mettere
alla testata degli X-Men.
Lee sosteneva che voleva chiamarli semplicemente
"Mutanti" ma il suo capo redattore NO perchè
"Stan, nessuno sa cos'è un mutante! Meglio chiamarli X-Men!"
Il resto è leggenda.

Le sue collaborazioni con Jack Kirby poi furono le più prolifiche, ma ci fu anche lì un episodio... nella battaglia contro Galactus doveva entratre in scena un personaggio particolare, ideato da Kirby... che era altamente stufo di disegnare astronavi che permettessero ai personaggi di solcare gli spazi siderali.


Kirby immaginò allora un uomo argentato che volava nel vuoto cosmico grazie ad una tavola da Surf
"Ridicolo! Ci prenderanno tutti in giro!" disse Stan.
In parte forse aveva ragione, ma poi il surfista diventò
Silver Surfer.

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Insomma... Stan Lee è stato la punta di diamante, il testimonial, il trascinatore di questa grande casa che è Marvel Comics.

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Ma invito tutti coloro che leggeranno questo articolo a riconoscere nella sua figura anche le gloriose sagome di Jack Kirby, venuto a mancare nel 1994

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Steve Ditko la cui arte grafica particolare diede forma alla straordinaria maschera del ragno, e che è venuto a mancare lo scorso Giugno del 2018

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Ed anche a Len Wein -creatore di Wolverine- morto per infarto nel 2017

Stan Lee non ha semplicemente lavorato per la Marvel.
Lui era la Marvel.

Riposa in pace assieme ai tuoi compagni, cantastorie dell'infinito

-Nero-

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