venerdì 6 aprile 2018

Cattivi del fumetto: Joker e Cappuccio Rosso

Per la Rubrica "Cattivi del Fumetto" volevo iniziare con la presentazione del Joker di The Killing Joke scritto da Alan Moore e disegnato da Brian Bolland, ma prima occorre fare alcune precisazioni:

Genesi del personaggio

La prima apparizione del Joker su Batman #1 (25 aprile 1940)

Joker, lo storico avversario di Batman, venne creato dallo sceneggiatore Bill Finger, dal disegnatore Bob Kane e dal co-disegnatore Jerry Robinson.Kane e Finger si erano accorti che i criminali comuni non potevano rivaleggiare col carisma dell'uomo pipistrello; tentarono mesi prima di introdurre il Professor Hugo Strange, ma per il primo numero della testata dedicata a Batman ci voleva qualcosa di più

Fu così in Batman
 #1 (25 aprile1940) il Joker debuttò come un criminale che uccideva vittime importanti tramite sostanze chimiche che inducevano nella vittima un'inquietante risata. 
Ad ispirare il suo aspetto il Gwynplaine interpretato da Conrad Veidt nel classico del muto
"L'uomo che ride".

Bob Kane e il suo team vennero di certo influenzati
dalla grottesca figura di Gwynplaine presente nel film muto di Paul Leni del 1928

Robinson sostenne durante tutta la sua vita di aver avuto lui l'idea del personaggio, portando in studio una carta da gioco sopra un Jolly.Comunque siano andate le cose Joker avrebbe dovuto morire alla fine della storia, ma gli autori ne intuirono le potenzialità e lo salvarono.
In tutto questo la figura del Joker rimase avvolta nel mistero.
Chi era?
Da dove veniva?



L'uomo dietro Cappuccio Rosso


La copertina di Detective Comics Vol 1 #168 (Febbraio 1951)

Nel 1951 Bill Finger decise di dare un passato alla propria creatura, e nella storia 
"The Man Behind The Red Hood!" Batman si trovò a risolvere un caso di furto in un Campus di Gotham City, le prove del crimine lo condussero alla figura di Cappuccio Rosso, un criminale che aveva tentato di rapinare anni prima la fabbrica della Ace Chemicals.




Alla fine della storia si veniva a sapere che Cappuccio Rosso era il Joker. 
Anni prima era stato un tecnico di laboratorio che aveva cercato di rapinare la fabbrica dove lavorava, ma fermato da Batman aveva deciso di fuggire attraverso i canali di scolo: la maschera che portava gli garantiva un sistema di respirazione subacqueo...ma non poteva proteggerlo dagli agenti chimici presenti nell'acqua che gli sfigurarono il volto.
La prima Genesi del Joker


Post-Crisis e The Killing Joke 


La copertina dell'Edizione Deluxe di The Killing Joke

Dopo la maxisaga "
Crisi sulle Terre Infinite" che azzerò la continuity della DC nel 1986, si diede il via ad un revisionismo dei supereroi. 
Mentre John Byrne si occupava di Superman con la miniserie "Man of Steel", Frank Miller disegnava "Batman: Anno Uno"
E il Joker?
 Pare che il disegnatore Brian Bolland andasse pazzo per il personaggio, e con Alan Moore avrebbe inizialmente dovuto collaborare su un crossover fra Batman/Judge Dredd.

Il progetto non andò in porto e allora Bolland pregò Moore di potersi occupare del Joker, personaggio a cui lo sceneggiatore inglese non era interessato, avendo dato prove della propria bravura in storie dell'uomo d'Acciaio come "Per l'uomo che aveva Tutto".


Cappuccio Rosso disegnato da Brian Bolland

Per descrivere The Killing Joke non basterebbe un libro intero.

E' una storia di sole 46 pagine - non era nulla di particolarmente ambizioso nelle intenzioni dei due autori- ma un capolavoro di semiotica e di psicologia, in grado di far trasparire tutto lo spettro delle emozioni umane. La trama di questa storia non ha bisogno di descrizioni; è un sapiente racconto sulle ipotetiche origini del clown del crimine che pesca molto dall'iconografia classica di Batman, compresa la reinvenzione della figura di Cappuccio Rosso.

Lo Youtuber
Caverna di Platone ha analizzato sul suo canale il fumetto pagina per pagina:


Vi do appuntamento con la rubrica "Cattivi del Fumetto" la prossima settimana.
A presto nuovi interessanti articoli.


-Nero-

10 commenti:

  1. Very good, articolo interessante per un personaggio stupendo e azzeccatissimo. Il miglior villain di sempre, pazzo e imprevedibile.

    Moz-

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    1. Avrei voluto approfondire maggiormente le influenze cinematografiche che portarono alla creazione del personaggio, ma ti ringrazio comunque :)

      Presto MOLTO PRESTO leggerai un articolo molto più gustoso su The Killing Joke, ti invito ad aspettare la portata principale, dopo aver gustato l'antipasto ;)

      -Nero-

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  2. Come primo lavoro niente male, Marco. Tuttavia, da te mi sarei aspettato un lavoro simile vista la tua passione ANCHE per i fumetti. Aspetto però che tu esponga il tuo lato videoludico.

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    1. Molto presto Pasquale, presto farò articoli molto elaborati su alcune serie vidoludiche che amo. Ti ringrazio per i commenti ed i suggerimenti

      -Nero-

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  3. Ottimo il cenno al film L'uomo che ride, autentico capolavoro del cinema in bianco e nero degli anni '20. non molti conoscono questo retroscena.👌🏼

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    1. Ti ringrazio! L'ho visto tutto personalmente appena notai la somiglianza fra il personaggio e Veidt

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    2. Veidt, che poi è il cognome che Alan Moore diede al suo Ozyamandis in watchmen . niente è mai un caso nei comics (-;

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    3. È vero non lo. Avevo notato! Si ricordo che il personaggio era originariamente di Charlton Comics, ma Gibbons e Moore lo hanno rimaneggiato per adattarlo alla loro opera. Le contaminazioni letterarie e cinematografiche abbondano nell'universo del più grande sceneggiatore del mondo

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  4. Quando si diceva che il Joker di Tim Burton è Jack Nicholson e basta!

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    1. Da qui viene... ma secondo me è meglio incarnato da Ledger, per quanto sia iconico Nicholson ;)

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