lunedì 2 luglio 2018

Intervista a Ivo De Palma

Ci ha fatto emozionare, commuovere, tremare d'ira assieme a lui, alcune bambine si sono persino innamorate della sua voce calda, espressiva e suadente; stiamo parlando di Ivo De Palma, storico doppiatore di Milano.
I personaggi da lui doppiati sono innumerevoli, fra cui ricordiamo (e ricorda lui stesso, con affetto) Mirko di Kiss Me Licia e il cavaliere di Pegasus in Saint Seiya.


Nel mio girovagare per le fiere di Milano, ho avuto la fortuna di imbattermi in lui, e grazie alla sua disponibilità, ho potuto conversarci e porgli quattro domande.


Ecco a voi una piccola intervista in compagnia di una delle voci calde di Milano.



1. Come hai iniziato a muovere i primi passi in questo mondo?

Ho iniziato sempre al microfono, ma non come doppiatore, come speaker e lavoravo nelle radio private. Ti parlo di una quarantina d'anni fa, quando il settore delle radio non era del tutto regolamentato.
In quella situazione mi resi conto che la mia voce, nonostante non fosse esercitata allenata o impostata, poteva avere un suo perchè.
Per migliorarmi ho studiato dizione per rendere meglio al microfono e mi dissero: <<A questo punto, fai anche recitazione!  Può darti quel brio in più in radio!>>.
Ho seguito questo consiglio e mi si è aperto un mondo che prima non avevo proprio considerato! Per farla breve ho deciso di scommettere su questa professione e di fare della mia voce il mio punto di forza... più dei miei begli occhi *sorride*


2. Quali sono state le tue prime esperienze al leggio di doppiaggio?

Le esperienze che uno ricorda sono quelle dell'apprendimento un pò a "bottega" del mestiere. Ai tempi non c'erano i corsi di doppiaggio quindi dovevi prepararti studiando dizione e recitazione, ma per il doppiaggio sostanzialmente dovevi vedere come veniva fatto. Io per un anno circa, che lavorassi o meno, prendevo il mio bravo treno da Torino e mi recavo a Milano tutti i giorni, a seguire i turni di doppiaggio.
Dopo due anni di gavetta arrivò finalmente il mio primo protagonista che fu Mirko di Kiss Me Licia, ho dei bei ricordi sul fatto di esser stato inserito in una produzione importante, che poi è diventata produzione di un certo successo.
Questi sono tutti i ricordi "del principiante" che vedeva confermata la sua scommessa. Questo aldilà della qualità; tanto che se adesso vedessi alcune cose che facevo all'epoca spaccherei il televisore.
Ovvio che avevo molto da imparare non essendo figlio d'arte o di qualche doppiatore famoso.
La strada me la sono spianata da me, e quando vidi che la scommessa funzionava, chiaramente, fu una grande soddisfazione per quei primi tempi.


3. Veniamo ai Cavalieri dello Zodiaco.
Come sei stato scelto per il ruolo? Che rapporti avevi con gli adattatori e con il direttore di doppiaggio?


Io ho un debito di immensa gratitudine verso Enrico Carabelli che fu il direttore di doppiaggio della serie classica. Lo avevo conosciuto non molto tempo prima e mi presentai da lui agli inizi della carriera, quando mi ero per così dire "sgrossato".
Lui fin da subito mi diede molta fiducia e mi fece doppiare un personaggio chiamato Zor nella terza stagione della serie anime Robotech. Ascoltandomi li sopra intuì quali potevano essere le mie potenzialità su quella tipologia di personaggio.
Quando sono arrivati i Cavalieri dello Zodiaco mi ha subito distribuito sul ruolo di Pegasus e non si è mai pentito di quella scelta -sebbene su altri personaggi fece qualche esperimento prima di arrivare alla voce definitiva- gli sono riconoscente perchè mi diede la possibilità di fare un salto di qualità, e di mettermi in gioco su un personaggio... come dire... personaggio che richiedeva molto impegno, data anche l'esigenza di Carabelli. Insomma, fu un connubio quello fra me e il direttore che ricordo con piacere e gratitudine.

Ivo De Palma ereditò il ruolo di direttore di doppiaggio della serie di Hades nel 2008 diversi anni dopo la messa in onda della serie classica

4. Hai curato anche gli adattamenti successivi delle serie dei Saint Seiya. Quali sono le tue impressioni e le risposte dei fan al tuo lavoro?

Dopo che mancò Enrico Carabelli mi sono ritrovato ad ereditare un pò tutta "la baracca". Di solito funziona così; se viene a mancare il direttore una delle possibili opzioni è affidare al protagonista della serie la responsabilità della direzione. Ed avvenne anche in quel caso.
Fu un grande onore, certamente, ma anche un grande onere perchè assumevo sulla mia persona le responsabilità dell'intero progetto e della sua resa nella versione italiana... venendo a volte immeritatamente "messo in ballo" rispetto alle scelte avvenute decenni prima*, quando io non partecipavo all'adattamento**
sembrava quasi che fossi io ad aver impostato i cavalieri dello zodiaco a quella maniera sin dall'inizio, ma io ereditai solo il lavoro dei miei predecessori, dovendo solamente mantenere una continuità -voluta anche da Mediaset- non potendo cambiare i parametri utilizzati anni prima da chi mi aveva preceduto. Mi sforzai comunque di giungere ad un compromesso fra un esigenza più... "purista" e il mantenimento di alcune caratteristiche del doppiaggio storico. Ma nel complesso ci fu qualche "mal di pancia" in più nel rapporto con gli appassionati.


Precisazioni:


*Un esempio di ciò di cui parla Ivo può essere attribuito a scelte come quella della serie classica in cui Phoenix viene scagliato da Shaka di Virgo attraverso i 6 mondi del buddismo cinese.
All'epoca non si faceva minimamente riferimento al Buddha, forse per paura che il giovane pubblico non avrebbe potuto capire i significati religiosi della cultura orientale.

**Anni dopo Ivo De palma si trovò a curare gli adattamenti della serie di Hades, e fra le questioni più spinose c'erano i riferimenti religiosi e culturali omessi dalla precedente gestione. In questa scena Virgo parla col Buddha e si interroga sul significato dell'esistenza. Qualcosa che non poteva essere omesso dalla versione italiana del doppiaggio, per ovvi motivi di trama.


Oltre a ciò, i puristi si sono lamentati per anni per le traduzioni dei nomi di alcuni personaggi; ad esempio quando un cavaliere veniva chiamato col nome della sua costellazione al posto di pronunciare il suo nome, come nel caso di Ikki della Fenice.

In calce, grazie ad Alessandra per avermi presentato questo distinto signore. E allo stesso tempo ad Ivo De Palma per il tempo dedicatomi per realizzare questa piccola intervista.

-Nero-

2 commenti:

  1. Grande colpo hai fatto, Nero!
    Ivo è un grandissimo doppiatore, una voce indimenticabile per chi ama i CdZ e non solo^^

    Moz-

    RispondiElimina
  2. Grazie Moz. È stato molto gentile e disponibile :`)

    RispondiElimina