giovedì 31 ottobre 2019

Speciale Halloween: Medievil - l'avventura gotica di Sony

Eccoci al nostro secondo appuntamento dedicato ad Halloween. QUI potrete trovare l'articolo dell'anno scorso in cui avevamo parlato del fumetto del Corvo


Correva l'anno 1998 e Sony Playstation macinava successi e gli sviluppatori indipendenti, protetti dall'egida della casa giapponese, avevano dato vita a titoli con mascotte simpatiche e riconoscibili come Crash Bandicoot e Spyro the Dragon, ma la guerra sulla mascotte ufficiale della console era ancora aperta.

In questo ambiente florido di possibilità il piccolo team inglese di Cambridge Studio ebbe l'idea di sviluppare un gioco a tema gotico ispirato, nel design, all'immaginario di Tim Burton...




I primi Sketch del protagonista sir Daniel Fortesque
ad opera di Jason Wilson

La mente dietro al titolo portava il nome Chris Sorrell, aiutato dallo spettrale lead artist Jason Wilson.
Entrambi seppero tinteggiare un mondo grottesco e spaventoso -come dimenticarsi della FMV iniziale?- ma scandito da uno humor nero che ne diluiva l'atmosfera horror.

Il faccione di Zarok nel filmato iniziale popola ancora i tuoi incubi

Lo sviluppo di Medievil iniziò già nel 1995 e aveva il titolo provvisorio di Dead Man Dan, ma fu solo nel 1996 che prese corpo, quando Sony comprò la sezione sviluppo, permettendo a Sorrell e soci di investire maggiormente sul progetto.
Le fonti d'ispirazione sul fronte gameplay sono da attribuire al Ghost n' Goblins di Capcom,
tutto questo unito ad una grafica 3d che deve aver dato più di un grattacapo agli sviluppatori e che richiese cinque anni di sviluppo.


L'obbiettivo "atmosfera" venne in pieno centrato, le architetture delle ambientazioni pescano appieno da quell'immaginario espressionista che Burton riportò in auge nel cinema alla fine degli anni '80; forme distorte, ampi spazi bui e angusti anfratti, e lo stile gotico preponderante

Medievil diede i natali ad uno dei protagonisti
più simpatici della old-gen

Un pò meno fluido si rivelò invece il lato ludico, penalizzato fortemente da una telecamera imprecisa e spesso nemica al giocatore. Col risultato che ogni salto per superare un burrone era un salto alla cieca, con la vana speranza di poter atterrare su qualcosa di solido.


Inoltre il personaggio di sir Dan non disponeva di un vero sistema di lock sul nemico, costringendoci a menare fendenti a caso nell'eventualità che un orda di nemici ci assalisse.
Ma in definitiva tutto ciò contribuiva alla curva di difficoltà del gioco, per l'epoca molto elevata.


La mappa di gioco è divisa in 23 livelli con la possibilità di rigiocare e ottenere nuove armi bonus. Ma di questi 23 livelli va detto che solo la metà sembrano esser ispirati, andando a scemare nella qualità mano mano che ci si avvicina alla tana di Zarok.

A tua considerazione personale, il livello della città sommersa è il più triste, lineare e scialbo dell'intero gioco

Ti spieghi meglio: la cura e il dettaglio infusi nel Cimitero, nel Villaggio Addormentato e nei campi degli Spaventapasseri non traspaiono affatto nella città perduta di Melloweed e nel Castello di Re Pellegrino, che presentano strutture scarne e panorami limitati nella visione.

La maestosità terribile del Mausoleo non ha nulla a che vedere con alcuni dei livelli successivi

Si ha quasi l'impressione che Sorrel e il suo team avessero cominciato a lavorare a Medievil con una certa passione, per poi cercare di finire il tutto il più in fretta possibile.

Art by Jason Wilson

Un vero peccato, perchè il gioco restituisce una grande emozione entrando nel vestibolo del castello di Zarok -quello della spaventosa FMV iniziale- ma ce lo fa subito abbandonare in favore dell'orrendo e snervante livello del Segnatempo.


Sir Dan non riuscirà -a differenza di Crash e Spyro- ad uscire indenne dagli anni '90. Un ottimo sequel dall'anima steampunk
(di cui parleremo presto) non convinse Cambridge a continuare su quella strada, preferendo dedicarsi allo sviluppo del sottovalutato Primal e lasciandolo nel dimenticatoio per lungo periodo.


Salvo cercare di rilanciarlo sotto le vesti di un Remake per Psp dal titolo Medievil Resurrection. Un avventura corta e dalla trama inframezzata dalle tante *TROPPE* battutine dei protagonisti.


Oggi sir Dan ritorna in tutto il suo scheletrico splendore in una Remastered ad opera della Other Ocean Interactive e che ci restituisce -nel periodo di Halloween- uno dei Platform più artistici degli ultimi vent'anni.

Ci voleva una buona dose di QUESTO per entrare nell'olimpo videoludico.
Purtroppo sir Dan ne era sprovvisto...

Curiosità:
Fra i livelli scartati in corso di progettazione ve n'era uno in cui Fortesque veniva inseguito da un drago bipede, visibile nelle beta del gioco.


Un altro ci avrebbe visti nei panni del vermetto che abita la testa del povero Fortesque.

Conclusione
Sperando che il mercato sforni altre NUOVE produzioni come questa il sottoscritto vi saluta e vi da appuntamento al prossimo anno.

Buon Halloween!

-Nero-

3 commenti:

  1. Non un capolavoro, ma lo conservo ancora affettuosamente come regalo di Natale del 1999 (quando era già in linea Platinum). Inoltre è giusto menzionare anche l'ottima colonna sonora, tra i meriti della versione PSP c'è la sua versione orchestrata.

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    1. Esatto, la musica ispirata alle composizioni di Elfmann è fra le cose migliori del gioco. Del resto, Sony ci ha abituati al meglio

      -Nero-

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  2. Ci ho giocato ma non troppo.
    E ti dico perché: proprio per la telecamera instabile. Dava troppo fastidio, sembrava un gioco riuscito a metà, in quanto a sviluppo.
    Però iconico :)

    Moz-

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