lunedì 7 giugno 2021

Film "brutti" - Metro: Uno sbirro tuttofare


Ed eccoci arrivati alla terza puntata di questa rassegna dedicata a quei film "brutti" fra virgolette.
Brutti non in termine dispregiativo, ma perchè per un motivo o per un altro non sono riusciti a spiccare il volo come avrebbero dovuto.

Sotto la tua scure non poteva mancare il buon Eddie Murphy, attore comico la cui carriera è  costellata di tanti successi agli inizi quanto di flop e commedie da cirrosi epatica poi... sarà questo il caso anche per Metro? 


Scopriamolo assieme


La trama in soldoni:

<<il mio nome è Axel Foley... a no, scusate, ho sbagliato film>>

Scott Roper (Eddie Murphy) di lavoro fa il negoziatore di ostaggi.
Quando un gruppo di rapinatori o terroristi fa irruzione in un edificio e tiene in ostaggio delle persone, lui entra, parla col sequestratore, e riesce sempre a trarre in salvo la gente grazie alla sua parlantina veloce.

Parlantina veloce che però sembra non impressionare la bella Ronnie (Carmen Ejogo) con cui ha una storia travagliata  da anni e che Scott cerca sempre di recuperare.

<<ascoltami stronzetto; una volta ho quasi ucciso Eric Draven nel Corvo...>>


In mezzo a questo idillio d'amore Scott deve far fronte ad un indagine col suo miglior amico Sam Baffert (Art Evans) su un ladro di gioielli particolarmente efferato di nome Michael Korda (Michael Wincott). Sam viene ucciso da Korda e Scott giura di consegnarlo alla giustizia, ma oltre che astuto il suo avversario è immensamente cattivo. Oltre questo, Korda prende di mira Ronnie.

Com'è andata?

Eddie Murphy con i buddy movie ci è proprio nato (basti pensare a titoloni del calibro di 48 ore), e sono fra i film che hanno fatto la sua fortuna, oltre alle commedie con John Landis. 
Ecco perchè Beverly Hills Cop rimane una pietra miliare nel suo essere un film d'azione misto ad una puntata di Saturday Night Live, e in questo film Eddie non si smentisce: 
ricostruisce il poliziotto cazzone -un pò fuori dai limiti della legge- ma dal cuore buono. 


Il cattivissimo Michael Wincott è il nemico iper-cattivo che ami veder cadere nel confronto finale con l'eroe... ma no le due cose assieme cozzano ed è proprio questo il problema.


Eddie ci prova a metter la sua verve comica in un film dove
ci sono pallottole in testa, fiotti di sangue e orecchie mozzate. 
Ma il risultato mal si amalgama con la violenza, forse troppo pesante, del titolo.
Certo, in Bevery Hills Cop III avevamo assistito a cose simili se vi ricordate, ma sarà la location del parco giochi che riesce a smorzarla, qui no.
Così il film oscilla fra il comico e il thriller senza avere una direzione univoca. 



Il film esce anche con un rating R (vietato ai minori di 18 anni) anche se, a onor del vero, anche  Beverly Hills Cop era stato classificato così. 
Certo, in quel caso è da imputare ai riferimenti sessuali e al linguaggio scurrile. 
Non alle orecchie mozzate.

La critica si spacca in due sul valutarlo: chi dice che è troppo pieno di clichè del genere action, chi come Roger Ebert, lo loda. 
Fatto sta che il film non recupera i 55 milioni con cui è stato prodotto presso i botteghini

Cosa rimane?

L'ultimo poliziesco del mattatore del Saturday Night Live con in più la cattiveria di Wyncott, che ancora una volta indovina il personaggio furbo e spietato che ha sempre interpretato. 
Un Top Dollar all'ennesima potenza.

Francamente lo trovi godibile e rappresenta uno degli ultimi film divertenti di Eddie Murphy prima che sprofondasse in quelle ostiate tipo Dr. Dolittle e il Professore Matto.


Se non fosse impostato come un film "muscolare" -più adatto ad un Sylvester Stallone che ad un Eddie Murphy- avrebbe vinto su tutta la linea anche solo grazie al personaggio di Scott, che poi è ricalcato palesemente su Axel Foley

Alla prossima!

-Nero-

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4 commenti:

  1. Sai che di questo ignoravo completamente l'esistenza? Grazie della dritta :D

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  2. Credo d'aver sicuramente visto, anche perché Eddie andava alla grande e i suoi film si dovevano vedere, ma questo è tra i suoi più dimenticabili, sin troppo banale.

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  3. Infatti ebbe una parabola discendente, ma rimane migliore del professore Matto

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