Ed eccoci arrivati al nostro consueto appuntamento per parlare di quei film che nella storia del cinema sono riusciti poco, oppure hanno avuto poco impatto.
Non si può dire che Showgirls non sia un film d'autore rispetto a quelli presentati prima nella nostra rassegna.
Del resto il regista Paul Veroheven, è anche quello che ti ha girato capolavori come Robocop e Basic Instinct... cosa poteva andare storto?
E invece...
E invece...
La trama in soldoni (in biglietti da 20, nelle mutande)
Nomi Malone (Elizabeth Berkley) arriva a Las Vegas con la voglia di sfondare, ma si trova a lavorare nello squallido Stardust, ospite dell'amica Molly (Gina Ravera).
Tutto questo finchè Nomi non seduce Zack (Kyle MacLachlan), manager ed amante di Cristal (Gina Gershon), stella dei palcoscenici.
Da qui in poi si apre una sequenza di eventi che evidenzia il cinismo e la cattiveria dietro il mondo delle showgirl
Com'è andata?
Siamo a metà degli anni '90 quando il regista olandese, ebbro solo di successi nella sua carriera in America, scrive assieme allo sceneggiatore Joe Eszterhas questa sceneggiatura abbozzata tenendo presenti i grandi musical della MGM degli anni d'oro di Hollywood.
I due hanno l'idea di mostrare cosa c'è nei backstage dei palconescenici e della crudeltà e rivalità che aleggiano negli ambienti dello spettacolo.
Per la parte di Nomi venono fatti diversi nomi *AhAhAh! NO* fra cui Pamela Anderson, Madonna e Drew Barrymore, ma il ruolo finisce a Elizabeth Berkley, che fino ad allora aveva avuto solo qualche ruolo televisivo.
Si aggiunge anche in calcio d'angolo Kyle MacLachlan, attore/feticcio di David Lynch, che in quegli anni aveva ricevuto la consacrazione al grande pubblico grazie ai suoi ruoli in Twin Peaks e nello splendido Velluto Blu.
Non che non si sia divertito |
A fronte di un budget altissimo Showgirls è un disastro sia di critica che di pubblico, venendo nominato sette volte al Golden Rasperry, l'Oscar della pernacchia d'oro.
Veroheven reagisce scherzandoci sopra e va a ritirare lui stesso il premio, ma sulle prime critiche al film te lo immagini con questa faccia:
Il fallimento di Showgirls è grande quasi quanto gli eccessi che mostra; il film viene bollato come NC-17 -vietato ai minori di 17 anni- e detiene lo strano primato di unico film con quella classificazione ad esser distribuito come Kolossal.
Il film rimane anche, a detta dei suoi stessi autori (fra cui Eszsteras e Kyle MacLachlan) come il "più grande fallimento dei nostri tempi" e -andando a memoria- nella storia del cinema solo un film condivide la stessa identica sorte di Showgirls ed è Cleopatra, con Elizabeth Taylor e Richard Burton.
E come quell'importante disastro di Hollywood questo film condivide il budget faraonico di 45 milioni di dollari, a fronte di un guadagno ai botteghini di solo 20 milioni.
Il film riguadagna terreno solo anni dopo nel mercato Home Video dove porta a casa in tutto 100 Milioni, ma si sa, i risultati che contano sono all'uscita, all'incasso delle sale.
La colpa del suo insuccesso non è da imputare ai contenuti di sesso e violenza -perchè quello stile aveva catturato orde di pubblico in Basic Instinct solo qualche anno prima- ma forse perchè nel film non ci sta un personaggio positivo che sia uno, e il pubblico non riesce ad immedesimarsi.
L'unico personaggio veramente positivo (Molly) lo si vede poco e parla poco, il personaggio di Zack è un profittatore viscido ed infido e Nomi - per molto tempo dipinta come una spietata arrivista- viene riabilitata solo verso le battute finali del film.
A distanza di tanti anni dalla sua uscita Showgirls viene rivalutato per quello che voleva fare: mostrare la sporcizia che c'è aldilà dei lustrini e delle pajette nel dorato mondo dello spettacolo, il tutto coadiuvato dallo stile satiritico violento e affossante della cinicità di Veroheven che tinge un affresco inquietante, simile alle pitture nere di Goya.
Oggi Showgirls ha ottenuto lo stato di Cult Movie, ma forse troppo tardi...
mentre pensi che Veroheven sul set -almeno durante le riprese- dietro la cinepresa se la sia goduta.
Mah, così, è solo un impressione 😜😜😜😜😜😜😜
-Nero-
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Interessante la tua recensione! Secondo me hai colto proprio nel segno: il film è brutto, soprattutto perché la protagonista risulta davvero antipatica e insopportabile, ma... "A distanza di tanti anni dalla sua uscita Showgirls viene rivalutato per quello che voleva fare: mostrare la sporcizia che c'è aldilà dei lustrini e delle pajette nel dorato mondo dello spettacolo, il tutto coadiuvato dallo stile satiritico violento e affossante della cinicità di Veroheven che tinge un affresco inquietante, simile alle pitture nere di Goya."
RispondiEliminaEvidentemente agli statunitensi non è piaciuto scoprire cosa ci fosse dietro a quella facciata luccicante...
Grazie per il commento!
EliminaIo credo che non sia solo per quello che voleva mostrare ma per come lo fa: Veroheven ha sparato 2 ore di cinicità estrema sull'argomento, anche il più tenace dei cinefili avrebbe desistito dal guardarlo. E' un film molto pesante!
Verissimo, infatti pur apprezzandone i messaggi e capendone la natura (ed essendo un difensore a spada tratta deibfilm di Verhoeven), pure io non ho alcuna voglia di guardarlo un'altra volta.
EliminaE poi magari è una cosa mia ma i balletti di questo film li trovo estenuanti e non mi sembrano affatto sexy....
Per me è un cult, e comunque sinceramente a volte della critica bisogna stare alla larga, di certo non è un granché film, ma personalmente non mi dispiacque quando lo vidi, forse perché all'epoca ero adolescente :D
RispondiEliminaDiciamo che il problema sussiste se lo guardi più di una volta ;)
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