sabato 8 gennaio 2022

10 cose che (forse) non sai su Matrix

Oggi continuiamo sul filone della matrice, dopo aver parlato di Matrix Resurrections (QUI) sviscereremo alcuni retroscena sul primo film, molti provenienti dal documentario Matrix-Revisited, documentario originariamente venduto in un DVD a parte nel nostro paese.

E che custodisci gelosamente nella tua videoteca personale

Siete pronti?
Infilate gli spinotti ed aprite la mente

1. Chi è la donna vestita di rosso?

Protagonista di una delle scene più iconiche del film, la ragazza vestita di rosso è interpretata dalla modella Fiona Johnson che ha recitato come comparsa anche per Star Wars Episodio II: l'attacco dei Cloni

La costumista Kim Barret racconta divertita di come un uomo alla guida di un auto nei pressi delle riprese, dopo averla vista avesse incidentato con la macchina, sfrangiando il tettuccio della sua automobile contro la cler del suo garage.


2. Geof Darrow, l'artista visionario


Un nome molto conosciuto agli appassionati dei comics americani dato che è uno dei più grandi disegnatori di fumetti di fantascienza e amico di Frank Miller
Darrow ha disegnato la maggior parte delle astronavi ed ha creato il caratteristico design delle Sentinelle. La sua presenza fu fortemente voluta dai fratelli (ora sorelle) Wachowski perchè fra le loro varie passioni, erano innamorati del suo fumetto Hard-Boiled, un noir fantascientifico che tiene fede al titolo che porta.


Se non che i disegni ultra dettagliati di Darrow fecero venire un coccolone alla produzione, in particolare al produttore Joel Silver che - come avremmo modo di vedere- cercherà di contenere i costi del film a tutte le maniere

3. Joel Silver e i problemi con la produzione


La verità era che la Warner aveva letto lo script di Matrix, ma non aveva proprio capito di cosa parlasse. Come dichiarato nelle interviste da Andy Wachowski


Intuendone le potenzialità i capoccia della compagnia gli fecero girare Bound: torbido inganno nel 1996 al modico costo di 5 milioni di dollari, e Joel Silver si unì al progetto subito dopo aver visto il film. 


Con Silver sulla barca i due poterono iniziare la produzione del film, dato che il produttore aveva legato il suo nome a titoli di spicco quali  I guerrieri della Notte di Walter Hill, 48 ore e Predator


Tuttavia Silver cercò in tutti i modi di tenerli a bada, alcune scene come quelle in cui l'elicottero si schianta contro il palazzo furono dispendiose e difficili da realizzare, dato che l'effetto dell'esplosione concentrica è ottenuto facendo scoppiare delle cariche intermittenti disposte in modo circolare su una modellino costruito appositamente. 
In pratica, ogni ciak avrebbe costretto la produzione a fermarsi ogni volta per sostituire i mascherini ed a spendere un bel pò di soldi per ricostruire il tutto.

I costi del film alla fine si aggiravano attorno ai 63 milioni di dollari, cifra che fu economicamente ripagata con 460 milioni di dollari incassati in tutto il mondo. 
Fu allora che la Warner cominciò a fregarsi le mani e diede il via per produrre i due seguiti del film.

4. I candidati per il ruolo di Neo


Leggenda vuole che i fratelli (ora sorelle) avessero proposto il nome di Brandon Lee per il ruolo di Neo... ma questo non trova riscontro da nessuna parte. 
Quello che certamente si sa è che il ruolo fu proposto a Will Smith, che però ai tempi era impegnato a girare Wild Wild West, e a Nicholas Cage, che a fine anni '90 andava forte *e non veniva preso per il culo come oggi* 


5. L'origine del Bullet Time


Il responsabile degli effetti visivi John Gaeta ebbe il tormento da parte dei Wachowski per ideare questo sistema in cui il soggetto è fermo, congelato nel tempo, e la videocamera continua a vorticargli attorno. 


Gaeta vagliò alcuni metodi, alcuni presi in giro spudoratamente dalla produzione, come legare un razzo dietro la schiena del direttore della fotografia Bill Pope, e farlo schizzare in aria come in un cartone animato dei Looney Tunes


A parte gli scherzi, apparve subito chiaro che non era possibile ottenere un rallenty con un immagine nitida con le comuni videocamere, fu così che Gaeta si inventò questo sistema che vedeva una stanza verde circondata da fotocamere impostate per scattare ad intermittenza, permettendo di tenere nitide le immagini e di girare attorno al soggetto


Gli sfondi sarebbero stati aggiunti in post-produzione tramite Photoshop, nelle scene più concitate si ricostruirono digitalmente tutti gli ambienti come quello della metropolitana, con una tecnologia che ricorda la visualizzazione delle strade presente su Google Maps oggi.

6. I "Fumetti" di Matrix


Del resto i fratelli si erano già preparati a dovere, e oltre ad arruolare Geof Darrow come artista concettuale per macchine e navi, chiesero al fumettista canadese Steve Skroce di realizzare alcuni storyboard dalla mirabile complessità, per dare visione delle scene ai capoccia della produzione. 
Gli storyboard mostrano molti particolari ed immortalano le scene con una cura quasi maniacale.


Sub-Trivia: Del resto Skroce aveva lavorato su alcuni numeri di Wolverine negli anni '90 (personaggio anch'esso canadese, ma che durante i primi anni della sua carriera avrebbe meritato quattro sberlee lavorò per la Marvel Comics sulle testate dei Mutanti con la X oltre che lavorare al fianco dello scrittore Clive Barker sulla sua serie Ektoid


Il suo tratto particolareggiato con l' uso di retini inchiostrati era perfetto per delineare i personaggi e lo stile di Matrix. 
Trench di pelle e cappotti compresi.


Era comunque una scelta inusuale quella d'ingaggiare un fumettista per disegnare gli storyboard, 
ma tutto questo perchè i fratelli (oggi sorelle) avevano un grande amore per il fumetto internazionale. 
Fra le fonti d'ispirazione per la creazione di Matrix John Gaeta cita Akira di Katsuihiro Otomo, mentre loro ammisero che alcune loro fonti d'ispirazione guardavano al sol levante, specialmente agli anime dello studio Mad House ed in special modo al regista Yoshiaki Kawajiri, autore di Ninja Scroll.

7. Yuen Wo Ping, l'uomo dei cavi volanti


L'ultimo scoglio da superare nella linea degli effetti speciali era vincere non solo il tempo con il Bullet Time, ma anche vincere la gravità. 
Dopo molte diatribe sulla realizzazione i Wachowski ora volevano Yuen Wo Ping, coreografo di arti marziali che aveva fatto il suo esordio ad Hollywood lavorando con Jet Li qualche anno prima al film Fist of Legend
Con l'assunzione del coreografo Cantonese si portò ad Hollywood il sistema di Hong Kong di lavorare con i cavi, che rimase una costante -assieme a tutti gli espedienti della trilogia di Matrix- per tutti i film d'azione di lì a venire.


Wo Ping studiò uno stile di combattimento unico per ogni personaggio: Carrie-Anne Moss era agile e aggraziata, Keanu Reeves era impostato su calci e parate, mentre Hugo Waving (che interpreta l'Agente Smith) portava dei colpi decisi e potenti, simili a quelli di un robot.


Purtroppo il lavorare con i cavi fu molto pericoloso, sia per il cast che per le controfigure; la Moss si slogò una caviglia durante la scena della sparatoria nell'atrio, scivolò male nella sua corsa sui muri. 

Uno stunt men che sostituiva Reeves battè la testa a terra nella scena in cui Smith scaglia via Neo con un pugno nello scontro in metropolitana, costringendo la troupe a fermarsi per qualche giorno.

Inoltre gli attori lamentarono come le complesse imbracature studiate per rialzarli spesso schiacciavano e comprimevano i loro organi interni. 
Si capisce perchè nell'ultimo film non vediamo mai Neo fare chissà che evoluzioni, sarà stato stufo di farsi appendere per le balle.


 8. Keanu lo stacanovista


Nella scena in cui Neo stende uno Swat col un calcio volante, Reeves costrinse i registi a ripetere la scena numerose volte. Sul set l'attore è sempre stato molto professionale, concentrato. 
Ma anche molto pignolo. 
Keanu Reeves in effetti aveva partecipato già in passato ad altre importanti produzioni come Johnny Mnemonic, Speed e Point Break accanto al compianto Patrick Swayze


Per la scena in cui viene liberato dai baccelli, si rasò a zero non solo i capelli, ma anche le sopracciglia. In seguito dichiarò <<notai che quando la gente parlava con me, non mi guardava mai negli occhi, abbassava lo sguardo>>.
CHISSA' COME MAI KEANU. 
CHISSA' PERCHE'!?

Tuttavia tutto questo sano stacanovismo giovò alla resa del personaggio di Neo.

9. L'infortunio di Keanu Reeves

Yuen wo Ping aveva concordato 4 mesi di addestramento per insegnare agli attori il Kung fu e sviluppare uno stile proprio per ogni personaggio (come avevamo detto sopra).
Tuttavia Reeves ebbe una fusione spinale di due vertebre e dovette farsi operare a pochi mesi dall'inizio dell'addestramento, cosa che fece andare il coreografo in defibrillazione, dato che il protagonista non poteva far cose come calciare o acrobazie elaborate.

TRIGGERED

Probabilmente questo fece venire un ischemia anche alla Warner, dato che durante la pre-produzione si decise di lasciare per ultime le sequenze di lotta e concentrarsi sul girato come l'interrogatorio o la fuga di Neo dalla compagnia per cui lavora, la Metacortex (di cui avevamo parato QUI). 
Le vertebre di Keanu si sarebbero saldate, anche se la cosa era dubbia. 
I tempi stringevano.

Keanu si allenò comunque mettendo tutto se stesso e... si allenò... col collare!


Allora Wo Ping decise di non far sforzare troppo la spina dorsale del ragazzo, nessun calcio! Soprattutto in faccia
Se non che alla prima scena di combattimento nel palazzo del governo gli venne ordinato di fare il calcio quadruplo sulle facce degli Swat.

Povero Swat...

E come dicemmo sopra, il poveraccio di calci se ne beccò molti dato che Reeves è estremamente pignolo e fece girare la scena per svariati ciak.

10. Il combattimento nel Dojo e le scene nel mondo reale, Fine delle riprese


Il dojo fu il primo set a venire costruito, persino prima dell'inizio delle riprese. Questo diede modo agli attori di allenarsi li dentro ma... al momento del ciak, complice il perfezionismo di Keanu Revees, alcune mosse non venivano come dovevano venire. 
Laurence Fishburne mise tutto se stesso in questa scena, e cercò più volte la sincronia col collega, ma occorsero almeno15 riprese -per mossa- affinchè la scena del dojo uscisse esattamente come la vediamo.


Le scene nel mondo reale furono girate per ultime negli stabilimenti dei Pinewood Studios, con le scenografie della Nabucodonosor, la nave di Morpheus. 
Furono le ultime riprese accanto a quella dove Neo esce fuori dai baccelli ad essere girate, dato che si imponeva che Keanu dovesse rasarsi a zero

Anche per oggi abbiamo finito, in calce lasci il link del documentario Matrix Revisited da cui hai avuto le fonti per scrivere il pezzo.

The Matrix Revisited (FULL 2001 DOCUMENTARY):



A presto... 
Ed aprite la mente!

-Nero-

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6 commenti:

  1. Mi piace più questo post, queste curiosità, che il film stesso..così per dire..

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  2. Ottimo post, devo ammettere che molte cose non le sapevo :)

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    1. Eheh grazie Fabrizio. Ho passato anni a riguardare quael documentario

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  3. Se non l'hai già fatto, dovresti scrivere qualcosa su Animatrix. Io ricordo di avere in soffitta uno speciale in cui c'erano dei fumetti e un paio di racconti ufficiali sempre sulla scia delle storie "parallele" alla saga, ma dovrei andare a rivedere bene di cosa parlavano.

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    1. Ho in mente qualcosa in merito, rimani sintonizzato Squalo ;)

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