mercoledì 12 gennaio 2022

Tutti i fighissimi anime di Yoshiaki Kawajiri - La strabiliante carriera del regista giapponese


Salve a tutti e bentornati al tuo personalissimo spazio blog.
Oggi apriremo un discorso inerente l'animazione, discorso che volevi toccare da molto tempo riguardo  uno dei tuoi registi Anime preferiti, quel Yoshiaki Kawajiri salito alla ribalta agli inizi del millennio con Vampire Hunter D: Bloodlust, ma che ha girato alcuni fra gli anime più adulti e violenti degli anni '90 e che ha collaborato anche al progetto Animatrix su espressa richiesta dei Wachowski Brothers (oggi sisters).

Un signore dall'aria paciosa, ma violento dentro

A proposito di Animatrix, ringrazi l'utente e amico Squalo Densetsu, Admin del sito 199X Hokuto no Ken per averti spinto a parlarne.


Pronti ad iniziare questo fantastico viaggio?
Partiamo!

Gli inizi in Mushi Animation e nello studio Madhouse (1968-1984)
Nato nel 1950 e cresciuto nella città di Yokoama nella prefettura di Kanagawa, dopo il diploma nel 1968 inizia la sua esperienza nell'animazione alle dipendenze della Mushi Production Animation, studio fondato nientemeno che dal "dio dei manga" Osamu Tezuka
Durante il suo impiego alla Mushi partecipa a progetti importanti quali la serializzazione anime di Ashita no Joe (Rocky Joe), guidato dal suo santo patrono Osamu Dezaki


Nel 1972 lega definitivamente il suo nome allo studio di animazione Mad House fondato da quattro ex-allievi della Mushi, fra cui Dezaki stesso che, intuendo il potenziale del giovane Kawajiri, lo porta con se nel progetto. 


Nel 1984 decide di apporre la sua firma da regista in un anime: nel 1984 dirige l'OAV fantascientifico Lensman - secret of the lense .


Questo prodotto contiene un introduzione animata in CGI fra le prime e più elaborate dell'animazione giappa, con risultati che oggi fanno sorridere, ma che testimonia il grande impegno dello studio Madhouse nello sperimentare nuove tecniche.

Secret of the lense - Intro:

La maturità artistica e le luci della ribalta (1987-1993)
Ma anche se l'OAV firmato dal nostro riscuote un buon successo, è solo nel 1987 che il regista mostra il suo vero carattere con Wicked City (aka La Città delle Bestie Incantatrici), cortometraggio di 35 minuti tratto da un racconto del romanziere Hideyuki Kikuchi


Kawajiri usa uno stile fatto di sesso, horror e splatter presentato in maniera spudorata, con scene di mutilazioni e palesi riferimenti sessuali. Tratta temi forti anche per il pubblico giapponese, e gioca sulla "paura della castrazione", termine che nella psicoanalisi si traduce come la perdita violenta della virilità da parte del maschio.

 
Il film getterà paradossalmente le basi per i successivi lavori di Madhouse come Perfect Blue, con tematiche adulte e mature sempre dirette a manifestare emozioni forti e significati profondi.

Una scena giusto per farvi capire lo stile sopracitato.
No non è un Hentai (vi piacesse)

Wicked City - Trailer originale:

La dirigenza di Madhouse rimane così colpita dal suo taglio registico che gli chiede di partecipare nello stesso anno ad altri progetti, fra cui collabora anche con Katsuhiro Otomo, autore di Akira, e il grandissimo Rintarō a un film d'animazione a segmenti Manie-Manie - I racconti del labirinto. Il suo segmento è conosciuto col nome di Running Man. 
In quel periodo cura la riduzione anime del capolavoro La Fenice di Tezuka. 


Tuttavia il suo lavoro più personale, commissionatogli dai produttori dopo Wicked City, arriva solo nel 1993. 
Parliamo di Ninja Scroll (Jubei Ninpucho), capolavoro dell'animazione giapponese tutto. 
Lo stile dinamico e le tematiche violente si sposano alla perfezione ad una storia oscura piena di amore sesso e sentimento sullo sfondo del giappone feudale.


Lo stile registico di Kawajiri si è ormai consolidato, e a rendere i suoi film ancora più particolari e a contraddistinguerli sarà il sodalizio con il character designer Yutaka Minowa


I "settei" di Minowa realizzati per Wicked city e Ninja Scroll

I suoi disegni sono quanto di più lontano si fosse visto fino ad allora nel campo dell'animazione giapponese: lontani dai dettami dello stile Tezuka, con anatomie nodose, profili affilati ed occhi piccoli ma tremendamente espressivi. 
Lo stile di Minowa è più legato all'arte del suo paese che -come accennato- all'influenza dei cartoni animati anni '30 cui Tezuka aveva sempre guardato con ammirazione, e diverrà il tratto più riconoscibile dei film diretti dal regista giapponese

Opere minori (1988 - 1991)
Da non dimenticare in questo periodo alcuni lavori minori del maestro. 
"Minori" per modo di dire -ovviamente- perchè non possono rivaleggiare con il successo di Ninja Scroll, ma rimangono produzioni di una qualità unica.

E' così che nel 1988 Kawajiri ed il suo team riadattano una novella del sempreverde Hideyuki Kikuchi: Demon City Shinjuku


A parere personale, il film in questione è quello che ti è piaciuto di meno fra i suoi lavori, forse per il ritmo e per la storia che alla fine sembra concludersi in maniera insoddisfacente, ma rimane comunque un caposaldo.


Fra il 1990 e il 1991 è la volta della serie di tre episodi Cyber City Oedo 808 che parla di tre protagonisti, carcerati condannati alla pena di morte, costretti dalla polizia a occuparsi di casi particolari all'interno di una Tokyo (qui identificata con la città fittizia di Oedo) di un futuro distopico.


Infine il più bello fra i tre è Goku MIDNIGHT EYE, trasposizione dell'omonimo fumetto Cyberpunk di Buichi Terasawa tinteggiato con un estetica molto noir e che segue le avventure del poliziotto Goku 
(il nome chi vi ricorda?) dotato di una vista bionica.


La serie consta di soli due episodi, editi nel nostro paese ad opera di Yamato Video nel solo formato VHS

Gli anni '90 e 2000 La consacrazione (1993-2000) 
Ed è così che a cavallo di due secoli il regista ha raggiunto il successo presso la comunità degli Otaku, 
e presto sarebbe stato apprezzato anche da noi in occasione dell'arrivo dei suoi film in Italia, a partire da Ninja Scroll edito in VHS nel nostro paese dal 1995 circa.


Kawajiri si divide fra una miriade di collaborazioni, nel 1994 firma il primo episodio della serie animata The Cockpit, un anime ambientato durante la seconda guerra mondiale su soggetto di Leiji Matsumoto


E' poi la volta di Birdy the Might, serie di 4 OAV del 1996...


...tuttavia nel frattempo supervisiona anche Bio Hunter, un anime horror del 1995 che si avvale del chara-design di Minowa. 
Che stacanovista questo Kawajiri!

Ma è nel 2000 che il fenomeno Kawajiri scoppia in tutto l'emisfero occidentale con un altro film ispirato dall'opera magna di Hideyuki Kikuchi (che sembra quasi aver stretto un accordo con Madhouse per i film animati tratti dai suoi libri)... parliamo di Vampire Hunter D: Bloodlust


Il film in questione è un altro successo commerciale e la definitiva consacrazione del maestro presso noi occidentali. In passato già la Toho cercò di riprendere la creatura di Kikuchi -protagonista in patria di una ventina di light novel- con una anime che riadattava il primo libro. 
Ma non ebbe grande successo.


Kawajiri invece preferisce in questo film cambiare di molto la sceneggiatura originale, modificando gli eventi del terzo libro della serie ed esplorando meglio la natura del protagonista. 
Forse un giorno parleremo meglio del film, ma ora addentriamoci nelle esperienze occidentali del regista.

Nota: hai sempre trovato incredibile quanto il tratto di Minowa ben si sposasse al film, essendo così vicino allo stile del vero creatore grafico di D: Yoshitaka Amano
Guardate qui sotto



Le collaborazioni: Highlander Batman ed Animatrix (2001-2008)
Ed arriviamo finalmente al punto da cui eri partito, quello in cui parliamo delle collaborazioni su brand occidentali del regista ivi descritto.

Nel 2003 I Wachowski Brothers (ora Sisters) cominciano a mungere la vacca della loro creatura più famosa; Matrix. 
I fratelli sono appassionati di animazione giapponese, in particolare guardano alle opere del sol levante. 
E' così che cercano la collaborazione di svariati registi, producendo nove corti di animazione curati dai più disparati studi più in voga del momento: da Square Enix passando per lo Studio 4°C per finire appunto a Madhouse.


Per Animatrix Kawajiri dirige "Program" un segmento tutto ambientato in una simulazione interattiva che deve molte delle sue atmosfere appunto a Ninja Scroll. Non a caso questo sarà il più bello ed ispirato degli episodi accanto appunto a World Record, sempre prodotto da Madhouse.


Intanto nel 2007 Kawajiri si cimenta anche con un personaggio molto lontano dai suoi canoni caratteristici, dirigendo Highlander: Search for Vengeance (Higlander: Vendetta Immortale


Il film vede protagonista Colin McLeod nel suo disperato tentativo di vendicarsi dell'immortale conosciuto come Marcus Octavius nell'anno 2187 in una commistione di duelli con la spada ed atmosfere Cyberpunk.


Questi si rivela anche il migliore fra gli spin-of ed i seguiti del film originale, se escludiamo la serie TV con Adrian Paul (e ci voleva poco)

A seguito del rinascimento della saga cinematografica di Batman nel 2008 la Warner pensa bene di redigere un operazione simile ad Animatrix e -a seguito del Batman Begins di Cristopher Nolan-  lancia sul mercato video Batman: Gotham Knight (Batman: il cavaliere di Gotham


Sei corti realizzati come da prassi da diversi studi, con i 4°C Production IG e naturalmente lo studio Madhouse.


In realtà pare che nell'episodio da lui diretto Yoshiaki Kawajiri non sia direttamente accreditato, tuttavia si riconosce la sua mano. Il segmento in questione parla dello spietato Deadshot, killer prezzolato che non sbaglia mai un colpo

Ed oggi?
Da allora Kawajiri non ha più diretto opere di spicco, e nella tua ricerca su questo pezzo non hai trovato sue partecipazioni come regista. 
Oggi Yoshiaki Kawajiri ha la bellezza di 71 anni, e stando alle wikia giapponesi partecipa in qualità di supervisore a numerose opere. 
Si era paventato nel 2012 un possibile sequel delle avventure di Jubei Kibagami a seguito del fatto che nel Blu-ray di Ninja Scroll era stato incluso un teaser trailer che lasciava intendere un prosieguo.

Ninja Scroll Trailer 2012:

Oggi, dopo 10 anni ancora nulla di nuovo all'orizzonte. 
Ricordiamo altresì che Madhouse aveva prodotto nel 2003 una miniserie televisiva di 13 episodi, 
ma senza Kawajiri nè Minowa alla direzione, per la regia di Tatsuo Sato autore di Nadesico.



Ed anche per oggi abbiamo finito.
Ringrazi in calce ancora il buon Squalo per averti dato l'imput di scrivere di un argomento di cui già volevi parlare da un pò, ma non c'avevi la voglia

A presto!

-Nero-

2 commenti:

  1. Spiacente non conosco, di quelli citati solo Akira ho visto, in cui peraltro collabora solamente, come regista nessuno. Comunque alcuni suoi film conosco di nome, e potrei, visto un certo interesse, chissà vedere ;)

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