martedì 29 ottobre 2019

Due parole sul Joker di Phoenix


Qualche settimana fa sei andato a vedere il Joker, uscendone contento e soddisfatto.

Nel frattempo è guerra fra i puristi sul web e fra coloro che dicono che il Joker di Joaquin Phoenix sia il miglior Joker degli ultimi anni.
Te saresti fra i secondi, ma anche un pò fra i primi
Perchè?

Proviamo a spiegarlo.


Siamo reduci da Cinecomics sfornati in catena di montaggio, a cui solo le produzioni Marvel sono riuscite a dare una certa "qualità" e a costruire un universo narrativo univoco.
La DC aveva inanellato una serie di *figure dimmè* colpi sbagliati che avevano scontentato anche i fan dallo zoccolo duro. Colpi che ha corretto con film come Shazam! e Acquaman, ma che non sembrano rientrare in un piano specifico.

Eravamo reduci anche da una delle interpretazioni più magistrali del Joker; quel Dark Knight che nel 2008 aveva fruttato una candidatura postuma a Heat Ledger e che nonostante le critiche iniziali -anche quelle di te medesimo- aveva catturato in pieno lo spirito del personaggio.


In questa atmosfera di piombo Joker era stato dichiarato come uno Stand Alone fin dagli inizi.
Era la carta giusta da giocare per tentare di vedere le reazioni del pubblico pagante. Phoenix era l'attore drammatico ideale per dar corpo al clown del crimine più popolare di tutti i tempi, ed in parte ci è riuscito. Come in parte?
Si, in parte.


Nessuno potrebbe dire che il lavoro dell'attore sul personaggio non sia sopraffino; dalle smorfie ai gesti, alle risate.
Addirittura il suo sguardo perso nel vuoto è terrorizzante.

Per contro l'unico limite del film sta proprio nel fatto che l'antagonista è il protagonista.
Si innesca un meccanismo di immedesimazione in cui lo spettatore tende a prendere le parti del "povero" Arthur nella sua definitiva discesa verso la follia. Non importa a chi debba sparare pur di arrivare al traguardo, le sue vittime saranno tutte meritevoli di morire, e il pubblico parteggerà per lui.
Un pò si allontana dal concetto di follia ed anarchia che così bene aveva espresso Ledger.
Il Joker di Phoenix non dà affatto l'idea di un uomo che "non vuole nulla, vuole solo veder bruciare il mondo".

Nel confronto Phoenix non vince contro Ledger.

Non si sarebbe potuto fare altrimenti però, considerando che l'unica storia che ha come protagonista il Joker (e che funziona) era The Killing Joke di Alan Moore in cui avevamo la sua versione espressa nell'ambivalenza di due linee temporali il passato e il presente.
Tutti e due metodi di narrazione messi in discussione dalle sue affermazioni e dal finale ambiguo


Quale sarà la verità sulle sue origini? allo spettatore non sarà mai dato saperlo

Nel film questo aspetto viene espresso al meglio mettendo il tutto in un pittoresco finale che *NON SPOILERI* mette tutto in discussione.


In conclusione il film è bellissimo. Alta qualità di regia e un attore immenso, ma non il personaggio che hai imparato ad amare.
Ma in fondo chi è il Joker? L'uomo dalla scelta multipla? L'anarchia totale? Uno che non sai mai se ti lascerà vivere perchè lo hai urtato con la macchina in un ingorgo nell'ora di punta sull'autostrada? 
Non esiste una sola versione di lui, ma solo interpretazioni.
E se un giorno su internet capiremo che:

A: Il fumetto non dev'essere sempre la pietra di paragone per giudicare il film
B: Se vai a vedere un film su un villain non ti devi aspettare che questo si comporti proprio come un villain

Forse vivremmo più sereni senza conflitti di massa.
Ma questa è solo la tua opinione

-Nero-

2 commenti:

  1. Oddio, io l'ho percepito come malato di mente pericoloso e mitomane, non ho mai parteggiato per lui.
    Ho provato un po' di pena solo per via del fatto che, pur avendo un disturbo psicologico, sia abbandonato dalla società.
    Ma non sono il tipo che giustifica: la risposta è proprio in The Killig Joke, da parte di Batman.
    Tutti abbiamo giornate storte e siamo abbandonati a noi stessi, ma non per questo siamo criminali.
    Come Joker. Come questo Arthur. Joker perfetto.

    Moz-

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